TITAN INTERVIEW - Nicolò Capurso: una vita dedicata al nuoto e alla formazione di nuove generazioni di atleti.

Oggi, celebriamo una carriera straordinaria che ha attraversato più di vent'anni, costellata da traguardi raggiunti con dedizione e perseveranza. Nicolò Capurso, storico capitano e figura di riferimento del nuoto pugliese, giunge al termine della sua carriera agonistica, lasciando un'impronta indelebile nel cuore di tutti coloro che hanno avuto l'onore di condividere la vasca con lui.

Dai primi passi nella categoria esordienti con la Payton Bari fino agli ultimi due anni con il CUS Bari, Nicolò non è stato solo un campione dentro l'acqua, ma anche un leader fuori, capace di ispirare e guidare intere generazioni di atleti. Oggi, in questa esclusiva intervista, ripercorriamo insieme a lui i momenti più significativi del suo percorso sportivo, i valori che lo hanno accompagnato e le lezioni che spera di trasmettere ai nuotatori del futuro.

Eccovi l'intervista:

Come è iniziata la tua passione per il nuoto? Raccontaci dei tuoi primi passi in questo sport e di cosa ti ha spinto a continuare lungo questo percorso.

Come quasi tutti i bambini sotto consiglio della pediatra, per motivi asmatici e problemi di respirazione. Ma il rapporto con l'acqua è iniziato molto prima, quando scappavo dai miei per buttarmi in acqua anche non sapendo nuotare, stimoli tutt'ora vivi in maniera diversa con la subacquea e l'amore per il mare.

Guardando indietro ai tuoi oltre vent’anni di carriera, quale è stato il momento più significativo per te? C'è un episodio o una gara in particolare che ricordi con affetto o orgoglio?

Sicuramente il passaggio nelle categorie assolute, il passaggio definitivo con Zbigniew e le primi podi nazionali, prendevo sempre più consapevolezza di quanto potesse dare il nuoto se gli davi altrettanto.

Sei stato un esempio sia dentro che fuori dall’acqua per diverse generazioni di atleti. Come hai vissuto il ruolo di capitano e guida per i tuoi compagni di squadra?

Tutto è nato con abbastanza naturalezza, essere più grandi e con qualche esperienza in più a giocato a mio favore, sapevo di essere un punto di riferimento, sono sempre stato molto equilibrato, non ho modificato il mio carattere per questo ed è per quello che forse ha fatto la differenza.

Durante gli allenamenti più duri, come riuscivi a motivare i tuoi compagni a superare i loro limiti? C’è una filosofia o un metodo particolare che hai seguito?

Nessun metodo, nessuna filosofia, semplicemente empatia. Ogniuno è diverso, ogni giorno è diverso e ogni allenamento è diverso. Ero anch'io in acqua con loro a soffrire e anch'io avevo i miei giorni no, ma insieme andavamo oltre.

Sei anche un brillante tecnico di nuoto, quali valori cerchi di trasmettere ai giovani atleti che alleni? Quali sono gli insegnamenti più importanti che speri rimangano con loro?

Il divertimento è la prima cosa, costanza e perseveranza sono indispensabili. Saper affrontare e superare difficoltà per un obiettivo sarà la chiave anche nella vita di tutti i giorni.

Quanto è importante, secondo te, il ruolo di un tecnico nella formazione non solo sportiva ma anche umana degli atleti? Come ti approcci a questo aspetto? Quali sono oggi gli esempi a cui ti ispiri nel ruolo tecnico?

Nessuno atleta si è formato da solo, è la persona che arriva a conoscerti nel profondo, quando si sta bene, male e con i nervi a fior di pelle, colui che ti vede puro. Ho sempre avuto Zbigniew di fronte a me da sempre,  questo dice tutto. Da due anni mi sono affidato a Dario in tutto per tutto, era la persona con cui mi sarei abituato con facilità agli allenamenti e al suo carattere, penso sia stata un feeling reciproco visto gli ultimi anni.

Dopo aver trascorso gli ultimi due anni di carriera sportiva con il CUS Bari, quali sono i tuoi piani per il futuro?

Adesso il passaggio è definitivo dall'altro lato del cronometro, un team destinato a crescere, ho il dovere e voglia di imparare e mettere tutto ciò che ho a disposizione per i ragazzi.

Se potessi scrivere un messaggio per i giovani atleti che si affacciano ora al mondo del nuoto, quale sarebbe? Cosa vorresti che sapessero o tenessero a mente durante il loro percorso?

Il nuoto è difficile, ma non devono aver paura, ci saranno cambiamenti e andare avanti con consapevolezza i risultati arrivano. Sono anni importanti che nessuno riporterà indietro, non ho mai avuto anni di stop perché sapevo che non sarebbero serviti.. ho spinto sempre, fino all'ultimo, la fine è una sola volta.

In conclusione, c’è qualcosa che vorresti dire a tutti coloro che ti hanno accompagnato in questa lunga carriera? Un ringraziamento speciale a chi ti è stato vicino e ti ha sostenuto?

Il ringraziamento più grande va alla mia famiglia che mi ha permesso di iniziare questo percorso e non mi ha mai fatto pesare nulla. Alla famiglia payton che mi ha cresciuto e formato. Agli amici di sempre, ormai fratello e sorella, Diego e Giorgia sempre a sostenermi fin da piccoli, tutti gli avversari, in tutta Italia diventati veri amici. E a Valentina, lei ha qualcosa in più, più un'amica, più di una sorella e più di una tifosa, anche allenatrice, tosta com'è, abbiamo imparato a convivere e condividere questa esperienza che ha servito a crescere per entrambi.

Ringraziamo Nicolò per aver risposto alle nostre domande e siamo sicuri che il suo contributo ed esperienza andranno ad arricchire il movimento natatorio pugliese.